Torniamo su questi schermi a parlare di spreco alimentare. Alzi la mano chi non ha mai buttato una pesca grinzosa, una carota sghemba o una bietola piangente? Per non parlare dei cibi che facciamo scadere nel nostro frigo o nella nostra dispensa.
Ci sono buone notizie però, stiamo imparando: gli italiani infatti si sono comportati molto bene nell’ultimo anno. Ce lo racconta Waste Watcher, l’Osservatorio sullo spreco alimentare domestico e sulle abitudini di acquisto, gestione e fruizione del cibo, che ogni anno in occasione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (5 Febbraio – segnatevelo) pubblica il report Stop Food Waste – One Health One Planet.*
Diamo un piccolo sguardo ai dati:
- Rispetto all’anno scorso abbiamo avuto una riduzione degli sprechi dell’11.78%
- Nonostante ciò abbiamo buttato a testa 27kg di cibo nell’arco degli ultimi 12 mesi
- Questo spreco ha un valore in euro di quasi 6 miliardi e mezzo
- Frutta e insalata sono le prime a finire in pattumiera, seguono a ruota pane e verdure
Tuttavia finora abbiamo parlato solo dello spreco domestico, ma c’è una falla più grande nel sistema, a monte: nella fase distributiva vengono buttate via 220mila tonellate di cibi. E ciò a causa principalmente di: surplus di produzione, pack danneggiato o fuori moda, cibo prossimo alla scadenza.
È necessario quindi un cambio di rotta che ci vede come consum-attori in prima persona.
C’è però un’altra buona notizia: nel 2021 abbiamo salvato dalla pattumiera 222mila tonnellate di cibo! Sia grazie ad una maggiore consapevolezza nelle nostre abitudini di acquisto sia grazie a sempre più servizi sul territorio che hanno l’obiettivo di salvare il cibo, ancora buono, dalla spazzatura.
Ed è qui che entra in scena l’ospite di oggi: Babaco Market, il servizio che ti consegna a casa frutta e verdura fuori dall’ordinario. Fuori dall’ordinario a partire dal nome: il babaco è un frutto pazzo a forma di stella che sembra un peperone, ma sa un po’ di ananas e un po’ di fragola!
Che cos’è e come funziona Babaco Market
Se abiti a Milano, Monza, Varese e hinterland puoi sottoscrivere un abbonamento settimanale o quindicinale e riceverai direttamente a casa box piene di frutta e verdura che sono state scartate dal mercato tradizionale, magari perchè non rispondono ai canoni estetici contemporanei o perché in eccesso.
Sono prodotti unici per natura, provenienti da fornitori selezionati, come piccoli produttori o presidi slow food.
Porri giganti, mele dalla buccia color ruggine, melanzane panciute e cetrioli con le gobbe in arrivo a casa tua con le #babacobox!

Le #babacobox
All’appello abbiamo due tipologie di box: la Bonsai con circa 6kg tra frutta e verdura, ideale per 1-2 persone, e la Jungle con 9-10kg pensate per le famiglie di 3-4 persone.
Ogni box è una sorpresa! Per ogni invio, infatti, Babaco seleziona ortaggi sempre diversi! Puoi scoprire i prodotti della settimana scansionando il QRCode riportato sulla box.
Babaco ha a cuore anche il trasporto e il pack: le #babacobox sono tutte plastic free e sono consegnate con mezzi ecofriendly per il 60%.
Sostenibilità, Comodità e Unicità
Questi sono i tre valori che stanno alla base della mission di Babaco: non è solo una delivery di prodotti di stagione coltivati con amore, ma anche un’esperienza unica che ci connette con la natura dove il buono viene prima del bello, dove le tradizioni vengono rispettate e dove ci si sostiene a vicenda.
Infatti Babaco Market collabora anche con realtà solidali come i ragazzi di Recup e il Refettorio Ambrosiano di Milano.
Da luglio si potrà aggiungere anche l’olio Buondioli
A partire da questo mese i #babacolovers potranno aggiungere alla loro box nuovi prodotti, diversi da frutta e verdura, ma con qualche imperfezione oppure prossimi alla scadenza.
Il primo di questi sarà l’olio Buondioli, extravergine spremuto a freddo in un’azienda agricola famigliare in Puglia che ha a cuore l’ambiente, la salute e la tradizione dal 1864.
Nell’ultimo anno e mezzo il lockdown ha giocato un brutto tiro ai produttori in quanto, causa chiusura dei ristoranti, gran parte delle bottiglie di olio è rimasta invenduta e ora rischia di essere sprecata perché da fine luglio non potrà più essere venduta in quanto la sua etichetta riporta “da consumare preferibilmente entro agosto 2021”.
E qui arriva la spiega: conoscete la differenza tra data di scadenza e termine minimo di conservazione?
Data di scadenza e TMC
Momento quiz: vai nella tua dispensa e controlla le etichette dei prodotti alimentari. Noterai che in alcuni viene riportata la dicitura “Da consumare entro il”: ecco, questa è la data di scadenza e sta ad indicare che oltre questa data il prodotto non è più ritenuto sicuro e quindi può essere pericoloso. Pertanto è buona norma non consumarlo oltre quella data.
Ma in altri ci sarà scritto “Da consumare PREFERIBILMENTE entro il”: il “preferibilmente” è la chiave. Qui siamo davanti a un caso di TMC: Termine Minimo di Conservazione. Che cosa ci dice? Trattasi di una stima del produttore sulla qualità del prodotto. Oltre quella data il prodotto può ancora essere consumato, non è assolutamente dannoso, ma avrà solo una qualità minore (alterazioni del colore, consistenza, sapore, odore).
Il 63% degli italiani confonde queste due diciture, contribuendo all’aumento dello spreco di alimenti che sono ancora buoni e sani.
Unisciti ai #babacolovers!
Nel primo anno di vita, più di 140 tonnellate di cibo salvato, più di 20.000 box consegnate. Se anche tu vuoi provare il servizio e ricevere il badge di #babacolover puoi usufruire del codice sconto non affiliato LECITAZIONIDELLAFE30 che ti darà il 30% di sconto sul primo ordine.
E per finire sul sito di Babaco Market ti aspettano i #babacoguru pronti a darti consigli utili per uno stile di vita sano e sostenibile e i #babascief con tante ricette pronte e bilanciate!
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Ringrazio di cuore Babaco per avermi invitata a conoscere la sua realtà: ho potuto approfondire il tema degli sprechi alimentari e provare con mano la qualità e il buon cuore dei suoi prodotti!
*Fonte ultimo rapporto 2021