In questo #LibredìGreen ho di nuovo il piacere di ospitare una scrittrice appassionata di sostenibilità. Diamo il benvenuto a Caterina Solustri, autrice di “Inizia da te. È facile salvare il mondo”.
Classe 1984, marchigiana, dopo aver vissuto in America latina è tornata nella sua Jesi dove ha dato vita al suo sogno: aprire un parco avventura per grandi e piccini, che è anche fattoria didattica e, per non farci mancare nulla, anche un’azienda agricola, il TreePark.
Ma il suo impegno per l’ambiente non finisce qui. Nel 2020 infatti ha pubblicato il suo primo libro in cui (si) racconta il suo amore per il nostro pianeta e il percorso che l’ha portata a sviluppare questo legame con la natura. Il tutto con una scrittura molto delicata che alterna tips da mettere in pratica alla portata di tutti a momenti di riflessione e raccoglimento sul profondo significato della vita.
Per tutto il mese di Marzo e di Aprile acquistando il libro “Inizia da te” contribuirete anche a supportare la Onlus per la tutela ambientale Terralab, di cui sono volontaria e Responsabile Comunicazione.
Prima di partire con l’intervista quindi, vi lascio subito il link diretto per l’acquisto. In questo momento lo trovate anche scontato!
Ringrazio di cuore Caterina per aver gentilmente risposto alle mie domande. Apriamo subito le danze!

Innanzitutto, il libro nasce un po’ dal tuo percorso di vita. Ci racconti un po’ chi sei?
Caterina: Sono cresciuta a stretto contatto con la natura. Sono nata in campagna ed il mio imprinting infantile è stata la terra, l’orto, le galline, l’arrampicarsi sugli alberi. L’amore per la natura fa parte del mio DNA. Poi gli anni nello scoutismo hanno rafforzato in me il valore del rispetto dell’ambiente e della cooperazione sociale; i miei genitori erano capi scout e mi hanno cresciuta con questi forti valori.
È stata la mia formazione in Permacultura in Argentina a consolidare in me il desiderio di salvaguardare l’ambiente e grazie a questa esperienza, insieme ai viaggi e agli incontri con persone illuminate, sono arrivata poi a comprendere come sia urgente e fondamentale un cambiamento di stile di vita per poter avere un impatto positivo sul Pianeta.
Hai accennato alla permacultura. Ci spiegheresti meglio che cosa significa?

C: Quando parlo di Permacultura le persone fanno una smorfia e mi dicono ma cos’è? Oppure associano questa parola solamente alle tecniche agricole. No la Permacultura è molto di più. Proprio perché contiene la parola “cultura” e non “coltura” è un approccio sostenibile al sistema vita.
Nasce come progettazione in agricoltura per creare terreni capaci di produrre in modo sostenibile, in equilibrio con gli schemi presenti in natura, dove la biodiversità, l’armonia tra uomo e ambiente sono le basi.
Poi l’orizzonte si è allargato ed oggi progettare in Permacultura significa realizzare delle azioni simili agli ecosistemi naturali, dove tutto funziona armoniosamente ed in autosufficienza senza ricorrere ad interventi esterni, dove l’equilibrio tra uomo e natura è rispettato ed in forte cooperazione.
“La Natura è perfetta se lasciata esprimersi da sola, è quando interviene l’uomo in modo predatorio che ne sconvolge il sistema e poi bisogna sempre mettere le pezze sopra”. Questo mi insegnava il mio maestro. Invece in permacultura, entrando nel meccanismo naturale, ecco che la ruota può girare da sola con un minimo sforzo.
Un esempio: nel nostro bosco abbiamo costantemente erba da tagliare. Invece di prendere un tosatore elettrico, contribuire all’utilizzo del petrolio ecc… abbiamo le nostre caprette: loro mangiano e tagliano perfettamente la nostra erba, rilasciando letame e urina nel terreno che così diventa fertile…ecco la ruota di cui parlo. Semplice no? Questo è pensare in Permacultura!
Da dove nasce l’idea del libro?
C: Il mio libro è nato da un bisogno. In piena Pandemia, quando mi sono ritrovata come tutti, chiusa in casa e lontana da ogni relazione, dove i pensieri brutti e opprimenti mi attanagliavano, ho sentito l’esigenza di esprimermi e la scrittura mi ha aiutata: è stato come avere quotidianamente un amico a cui confidare e raccontare le mie avventure, i miei pensieri ed i miei valori, andare a ripescare ricordi belli e positivi del passato per colorare quelle giornate così cupe e precarie.

Il mio libro nasce anche da un bisogno di chiedere aiuto alle persone, perché questa Pandemia ha messo in chiara luce l’importanza e la connessione tra disastri ecologici e vitali: anche adesso si legge quanto il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità incidano sulle trasformazioni del nostro ecosistema e sulla comparsa di nuove epidemie e virus, così come anche lo sfruttamento degli allevamenti intensivi e la necessità di ridurre l’uso di carne.
Insomma mi sono sentita di andare a bussare alle porte di tutti e dire: è ora che facciamo qualcosa, non possiamo più aspettare che qualcuno con la bacchetta magica risolva il casino che abbiamo generato. Il libro è nato da solo.
Perchè il titolo: “Inizia da te”?
C: Inizia da te perché spesso pensiamo che le soluzioni arrivino dagli altri e dall’alto dei poteri forti, invece dobbiamo renderci conto che ognuno di noi con le sue scelte ed azioni quotidiane ha un poter immenso di cambiare le carte in tavola. Come? Pensiamo, ad esempio, se ognuno di noi domani mattina iniziasse a non comprare più spazzolini dentali di plastica ma organici e naturali. Le aziende che li producono smetterebbero di introdurre nel mercato un bene che non ha valore e si convertirebbero ad una nuova produzione sostenibile…perchè è ciò che la gente vuole. Oppure se evitassimo di utilizzare buste di plastica per la spesa o comprare cibo confezionato allora i rifuti diminuirebbero.
Se lo faccio io, tu e tutta la società ecco che il cambiamento sarebbe di larga scala e così anche le conseguenze, nel bene e nel male ogni azione genera un effetto. Cerchiamo quindi di concentrare le nostre azioni verso la salvaguardia del nostro ecosistema, perché ne facciamo parte, non siamo esseri distaccati e l’orso polare o le api in via d’estinzione non hanno valore diverso da noi come esseri viventi. Che fine vogliamo fare? Sta ad ognuno di noi fare la sua parte. Senza più rimandare.
Nel libro parli spesso di amore. Che rapporto c’è tra amore e sostenibilità?
C: L’amore è tutto. È il motore che muove ogni cosa o meglio così dovrebbe essere. Inizio il mio libro sottolineando proprio questo principio. Quando si ama una persona, si fa di tutto per proteggerla e custodirla, per conservarla nella propria vita. Occorre innamorarsi della Natura, fare esperienze a contatto con essa, sentirsi parte del Creato, desiderare di immergersi nel verde di un bosco, solo così avremmo a cuore il suo benessere, la sua custodia. Perché ne saremo innamorati. Fin quando l’uomo si sentirà predatore e superiore al nostro ecosistema e non parte integrante allora continueremo a distruggere tutto ed a fare danni irreparabili…ne stiamo vivendo già le conseguenze tragiche. Se invece agissimo con amore e per amore del Pianeta che ci ospita, allora cambieremo modo di relazionarci con esso. Dobbiamo cambiare stile di vita anche per amore dei nostri figli, è a loro che lasceremo tutto…e cosa lasceremo? Dobbiamo chiedercelo con urgenza. L’amore ha un rapporto basilare con la sostenibilità.
Un’altra parola che torna ricorrente è la paura. Paura di cambiare le proprie abitudini, di cambiare i propri consumi, di cambiare la propria vita. Ti va di parlarcene?
C: Sì, la paura è un freno, ci blocca. Cambiare spaventa, è impegnativo, richiede uno sforzo e a nessuno va di uscire dalla propria comfort zone. Quello che voglio far emergere dalle pagine del mio libro è che alla fine, questa paura di cambiare, invece, ci libera e ci salva e ci apre un mondo di infinite possibilità e ricchezze. A me è successo con l’alimentazione, sapevo che il cibo aveva un profondo legame con la sostenibilità ambientale ma avevo paura di cambiare modo di mangiare, così rimanevo nella mia comfort zone, ma non potevo avere a cuore la salute del Pianeta e contribuire con le mie scelte alimentari allo sfruttamento degli allevamenti intensivi e così con i miei tempi sono arrivata ad un approccio di alimentazione plantbased.

Una cosa importante che voglio dire è che non dobbiamo essere perfetti e non dobbiamo vivere con l’ansia, lo stimolo di modificare le nostre abitudini deve portarci beneficio e non dobbiamo viverlo con sensi di colpa e frustrazione. Lo scrivo nel mio libro: io stessa vado al supermercato e mi capita di comprare ceci in lattina e non per questo mi sento un mostro o mi sento di tradire i miei valori. Sto comunque comprando dei ceci e non delle fettine di vitellino e questo è un passo prezioso per il mio impatto sul Pianeta.
Tornando alla paura…cambiando alimentazione – cosa che mi spaventava – ovviamente seguita da esperti nutrizionisti, ho scoperto preziosi benefici per la mia salute, per il mio portafoglio e infinite ricette gustosissime! Ho scoperto che chi mangia vegetale non si nutre di bacche e germogli…sono caduti molti falsi miti. Quindi la paura non deve essere vista come un limite, ma come un’opportunità di miglioramento.
Il libro è corredato da diverse illustrazioni, le hai disegnate tu?
C: Le illustrazioni sono di Serena Tesei, ha subito saputo interpretare le mie parole e ha dato forma e colore al mio libro. La prima illustrazione è il ritratto reale del mio maestro di Permacultura, è stata realizzata partendo da una fotografia. Le illustrazioni interne accompagnano il lettore e poi il mio libro è rivolto anche ai giovani, credo che sia adatto già a partire dalle scuole medie, anzi credo che proprio loro dovrebbero leggerlo perché saranno gli adulti di domani.
Il libro si conclude con un invito, quello di diventare alberi. L’ho trovata una riflessione molto intima, come in effetti tutto il libro. Vorrei quindi concludere l’intervista con questa breve citazione:
“Mi pianterò anche io dentro un vaso, mi anniffierò ogni giorno con parole di gentilezza e sradicherò dal mio cuore tutte le infestanti che si sono prese la mia serenità e la mia forza […]; toglierò ogni lumaca che si presenterà sul mio cammino pronta a rubarmi la libertà, la inviterò a proseguire in una direzione diversa in modo da non disturbarci a vicenda. Quando pioverà forte farò la scorta di provviste e quando conoscerò la siccità eserciterò la pazienza, saprò aspettare e attendere il giorno in cui potrò germogliare e sarò abbastanza forte per poter donare il mio nettare agli altri, per nutrirli come api danzanti.
Vi invito a trasformarvi in alberi, avere salde radici a terra e chiome svolazzanti che si allungano verso il cielo stellato. Se diventerete Albero sarà davvero facile salvare il mondo”.
Ultima informazione di servizio: se desiderate leggere questo libro in compagnia potete unirvi al gruppo di lettura #LETTUREINVERDE fondato da Orietta e Irene (la lettura è prevista per il mese di luglio).
Non mi resta che augurarvi una buona lettura!
Foto in copertina Credits to Annie Spratt via Unsplash