Tutt* conoscete la mia passione per i libri, in generale, ed in particolare per quelli che propongono tematiche sostenibili. In un mio reel di qualche tempo fa davo anche qualche consiglio su come leggere in maniera “green”.
Ed ecco quindi che ho pensato di approfondire questo argomento spendendo qualche parola sull’editoria slow, un’editoria alternativa in cui sono i lettori ad attivare la domanda. Parliamo di Bookabook che nasce nel 2004 con l’idea di trasformare il lettore da consumatore a parte attiva della vita del libro. Ogni testo, infatti, viene lanciato attraverso una campagna di crowdfunding, in cui sono i lettori a deciderne il successo.

Come funziona:
- Il lettore può leggere un breve assaggio del testo che desidera approfondire
- Se gli piace, decide di preordinarlo (in formato ebook o cartaceo)
- Se la campagna di crowdfunding ha successo riceverà il libro in anteprima
In particolare oggi vi voglio presentare il libro della mia amica e collega Laura Zunica, dal titolo “Un’impronta leggera”, il cui editore è proprio Bookabook.
Prima di tutto grazie Laura per essere qui. Ti va di presentarti agli appassognat* follower del blog?

Laura: Mi chiamo Laura, ho una laurea in giurisprudenza e lavoro per l’ambiente: di professione sono Responsabile della comunicazione di 30×30 Italia, campagna lanciata da Worldrise, una Onlus che sviluppa progetti di conservazione e valorizzazione dell’ecosistema marino, per proteggere il 30% dei mari entro il 2030. Nel 2019 ho fondato assieme a un gruppo di 7 donne TerraLab Onlus, associazione che promuove stili di vita sostenibili tramite il coinvolgimento della comunità in maniera attiva sul territorio. Nel 2018 ho fondato il blog PI0 – Progetto Impatto Zero che si occupa di divulgare buone pratiche di sostenibilità, associazioni che proteggono l’ambiente e realtà che operano in un’ottica circolare dell’economia. In tutto questo sono mamma di 2 cani, 2 gatti e da 6 mesi anche di una piccola persona.
Cosa ti ha spinto a scrivere un libro? è stata un’esigenza, una necessità o semplicemente voglia di condividere?
L: Ho sempre condiviso, tramite gli strumenti a mia disposizione, il mio percorso nel mondo della sostenibilità iniziato nel 2016 tra amici e conoscenti. Più cose imparavo, più aumentava il mio desiderio di condividere e, nei limiti del possibile, ispirare chi mi circonda offrendo un buon esempio. Questo libro raccoglie tutto ciò che ho imparato, per ora, lungo il percorso in un’ottica di condivisione per offrire spunti utili di riflessione e, mi auspico, di ispirazione, per ridurre – compatibilmente con le proprie risorse e possibilità – il proprio impatto ambientale.
Per chi è pensato a questo libro? a chi ti rivolgi?
L: Quando ho iniziato il mio percorso verso la sostenibilità, nel 2016, avrei desiderato avere qualche riferimento che potesse accompagnarmi. All’epoca già trovare uno shampoo solido era un’impresa titanica (ora il mercato è molto più competitivo per quanto riguarda i prodotti zero waste): oggi esistono molte più risorse, eppure credo che, per chi si affaccia a questo mondo e desidera iniziare da zero ad assumere un po’ più di consapevolezza per avere un impatto positivo, possa essere utile avere uno strumento per partire dalle basi e comprendere che, chiunque noi siamo e qualsiasi siano le nostre risorse, ciascuno di noi può fare la differenza.
È una guida pratica o ha un tratto più saggistico? Ci spoileri qualcosa?

L: È una raccolta di consigli pratici per scoprire, passo dopo passo, da dove iniziare a migliorare il nostro stile di vita con beneficio sia per il pianeta che per il nostro portafogli. Naturalmente prima di entrare nel cuore del manuale, vi è una parte introduttiva che offre una panoramica generale sullo stato di salute del pianeta passando per aria, suolo e acqua: questa parte è corredata da documenti ufficiali a cui attingere per approfondire. Un punto che mi preme sottolineare è che le abitudini sono qualcosa di molto difficile da modificare – sì, anche le più semplici – in quanto profondamente radicate. Per questo è indispensabile porsi nell’ottica di un percorso e procedere un passo alla volta. La parte finale è costituita da un’appendice ricca di risorse a cui attingere qualora si desiderasse approfondire uno specifico argomento per aumentare la propria consapevolezza (es: inquinamento da plastica, fast fashion, cambiamenti climatici etc…)
C’è qualche scrittore/scrittrice o giornalista/divulgatore etc che ti ha ispirato nella scrittura o che vedi come modello a cui tendere?
L: Sono molte e diverse le personalità che stimo e ammiro e a cui mi ispiro quotidianamente: sarebbero troppe da elencare in questa sede. Più si entra in questo mondo più si entra in contatto con persone meravigliose e incredibili (e devo dire che in questo ambito la maggior parte dei miei “role models” sono donne) e ci si rende conto che siamo davvero tant* e sempre di più ad attivarci, in maniere differenti ma che lavorano sinergicamente, per il bene del pianeta. Posso raccontare quale è stata la primissima figura in cui mi sono imbattuta e che ha scatenato, prima di chiunqe altro e in maniera profonda, il mio desiderio di attivarmi. Si chiama Lauren Singer e all’epoca era una studentessa americana di scienze ambientali: tanti anni fa mi sono imbattuta in una TED Talk, tanto breve quanto incisiva, che si intitola “Why I live a zero waste life”. Ha iniziato con un semplice blog “trash is for tossers” e ora è un’imprenditrice che ha aperto il primo negozio sfuso a NY, a Brooklyn e porta avanti un meraviglioso lavoro di sensibilizzazione.
Come possiamo acquistarlo? Come supportarti?

L: Il supporto più grande è l’acquisto del libro che, trattandosi di un progetto di editoria slow, è possibile acquistare in prevendita fino alla pubblicazione: tutte le informazioni per partecipare attivamente al crowdfunding di Bookabook sono a questa pagina.
Parte dei ricavati verrà devoluta a TerraLab Onlus, l’associazione che ho fondato e di cui sono Presidente, per portare avanti i nostri progetti e le nostre iniziative sul territorio. In questo modo, oltre ad acquistare il libro e scoprire qualcosa di nuovo per ridurre il proprio impatto ambientale, si supporterà anche un’associazione che opera proprio in quest’ambito.
What’s next? hai piani per il futuro?
L: La mia intenzione per il futuro – nella speranza che le circostanze lo possano permettere – è quello di tornare in maniera sempre più consistente a sviluppare progetti sul territorio per coinvolgere le persone in presenza e creare una rete di individui consapevoli che possano offrire un valido esempio. La divulgazione è un aspetto fondamentale, ma ricordiamoci che si tratta di uno strumento per raggiungere le persone e permettere loro di attivarsi in prima persona per attuare il cambiamento necessario che tutt* desideriamo per un futuro migliore e più verde. Quindi sì, la risposta alla domanda è fare e stimolare e coinvolgere sempre più persone, in maniera attiva, ad adoperarsi per avere un impatto positivo sul pianeta.
Partecipa al crowdfunding e sostieni Laura: acquista qui “Un’impronta leggera”!
Foto in copertina da Pixabay, by Pexels
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