Il libro sostenibile sotto l’ombrellone

Immaginati un’allegra famigliola di alieni in vacanza nello spazio, con tanto di guida interstellare “Only Planet”. Che pianeta decideranno mai di visitare?

Un pianeta disabitato, ricco di siti archeologici e negozi di souvenir, con una catastrofe naturale al giorno. Il pianeta perfetto per questa comitiva di simpatici extratterrestri.

“Non è mica la fine del mondo” è una graphic novel disegnata dal fumettista Tuono Pettinatto e scritto dalla fisica Francesca Riccioni. Un connubio che spacca di brutto: ecco però l’ho eletto a libro sostenibile per l’estate!

“Benvenuti sul Pianeta Terra” – così li accoglie la loro guida, che non è locale. Perchè capiamo subito  che di locali non ce n’è  manco l’ombra: ci troviamo in un luogo disabitato, inquinato, bruciato dalla CO2, un tempo abitato da una società “così evoluta che si è distrutta sola”.

Seguiamo la nostra famigliola che si stacca dalla comitiva per farsi il suo giretto terrestre tra le lamentele del piccolo alieno, le raccomandazioni di mamma aliena e un papà con guida alla mano e macchina fotografica al collo.

Le tavole del fumetto sono divise cromaticamente in due gruppi: le pagine dai colori più caldi (nero, arancione, rosso) sono quelle del pianeta Terra in questo futuro distopico (distopico mica tanto poi forse); le pagine dai colori più freddi, bianco e azzurro, ci fanno tuffare dentro le infografiche della “Only Planets” che ci racconta il passato di questi simpatici umani.

Tra una risata, più o meno a dentri stretti (non ti nascondo che in alcuni casi son proprio scoppiata a ridere in mezzo alla spiaggia), e l’altra, il fumetto ci racconta in maniera divulgativa ciò che è successo alla Terra e come gli umani l’hanno distrutta, fino ad estinguersi loro stessi. Già peccato che la Terra sia sopravvissuta, loro no.

Passiamo da tavole con una Statua della Libertà semi affondata nell’Hudson alla spiegazione sui gas serra, dai resti dei cartelloni di campagna politica “Vote Trump 2216” al grafico scientifico della mazza da hockey.

Veniamo a conoscenza dei principali volti ambientalisti a partire dal 1864, ma non mancano anche personaggi di spicco sulla scena contemporanea come Al Gore, il Papa e Paris Hilton (già).

Ripercorriamo le tappe che hanno segnato il progresso ambientalista: l’istituzione del primo Earth Day nel 1970,  la nascita di Greenpeace, la sigla del Protocollo di Kyoto nel 1997.

Nonostante il ritmo brillante, le gag della comitiva degli alieni turisti, le vignette esilaranti, si coglie tutta la gravità della situazione fino ad arrivare verso la fine dove scopriamo (ma l’avevamo già capito, non è uno spoiler) che gli uomini non riuscirono a trovare mai un modo per ridurre l’emissione di gas serra.

Anzi più che la gravità, la stupidità: più volte il bimbo alieno darà a noi terrestri degli ingenuotti viziati, degli scemi, dei poverini. Ma la mamma lo redarguirà: “Non banalizziamo la questione! Alcuni grandi problemi globali nascono in modo impercettibile! Non è facile riconoscerli e accettarli in tempo utile per poterli risolvere”.

Dopo un pit-stop allla toilette salutiamo i nostri visitatori che si porteranno a casa una grande morale e un nuovo punto di vista sulla complessità della vita: “Dovremmo vivere la sciagura dell’estinzione umana come fosse la nostra! Dovremmo difendere e amare la biodiversità […]. Dovremmo essere in sintonia con le creature del cosmo”.

Non mi resta che augurarti buona lettura sotto il sole!

Ti lascio con qualche tavola del fumetto!

Published by Le citazioni della fè

Sostenibilità in pillole

4 thoughts on “Il libro sostenibile sotto l’ombrellone

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